Cultura musicale della Grecia antica

Maestra Chislova

10/12/20253 min read

La parola “musica” significa arte che riflette la realtà attraverso immagini sonore artistiche, di origine greca, e si traduce letteralmente come “arte delle Muse” — l’arte delle nove dee della mitologia greca, protettrici della poesia, delle arti e delle scienze, compagne di Apollo, dio della musica.

Della musica della Grecia antica si può giudicare principalmente attraverso i documenti letterari e l’arte figurativa, poiché sono rimasti pochi reperti musicali originali. Lo sviluppo della musica copre circa 20 secoli (dal II millennio a.C. al V secolo d.C.).

La musica nell’antica Grecia raggiunse il suo massimo sviluppo. La Grecia era un insieme di piccole città-stato (polis), con autonomia politica, usi e costumi, cultura e arte. Ad Atene, nell’epoca di Cimone e Pericle, si stabilì una democrazia schiavistica che favorì il progresso intellettuale e artistico. La musica greca poté sfruttare le conquiste delle culture egiziana, siriana, ittita e forse indiana.

La musica aveva un ruolo importante nella vita pubblica e privata dei Greci. Per i cittadini liberi delle polis come Atene, Sparta e Tebe, l’educazione musicale — comprensiva di teoria, estetica e tecniche di esecuzione — era parte integrante della formazione civile.

Durante le gare ginniche e artistiche (come le Dionisie e Panatenee ad Atene, gli agoni pitici a Delfi e i Carneia e ginnopedie a Sparta), i giochi ginnici avvenivano accompagnati dalla musica. Vi partecipavano cantanti solisti, cori, strumentisti e poeti-compositori.

La musica aveva anche un valore militare a Sparta, ma, contrariamente a quanto accadeva in altre civiltà come la Cina, non era rigidamente regolamentata dallo stato e non era legata a caste specifiche come in India. La vita musicale era quindi aperta, pubblica e democratica, più libera rispetto alle autocrazie orientali.

Le notazioni musicali greche non sono sopravvissute. Il canto con danze era parte integrante delle feste popolari, legate all’agricoltura e alla venerazione degli dei protettori dei campi e delle vigne, da cui nacque in seguito la tragedia classica ateniese.

I canti avevano nomi specifici per indicarne il genere: nuziali – hymeneos, di lode – paeani, canti di baldoria – kommos, ecc. Nei canti popolari si svilupparono i toni dorico, frigio e lidio, che formarono la base della tecnica compositiva dell’epoca.

L’inno (gr. hymnos) era un canto di supplica rivolto agli dei. I più antichi inni furono attribuiti a Oleno di Lidia, Orfeo, Eumolpo, Museo. Gli inni avevano una struttura tripartita: invocazione alla divinità, mito, preghiera di richiesta. Col tempo, il termine hymnos includeva diversi generi: pean per Apollo, dithirambo per Dioniso, ecc. I frammenti notati in notazione alfabetica greca di tre inni (a Muse, Elios e Nemesi, II sec. d.C.) furono pubblicati da V. Galilei nel 1581.

Durante il periodo eroico (XI–VII secolo a.C.), i cantori-epici itineranti, aedi e rapsodi godevano di maggiore stima e popolarità. Gli aedi (IX–VIII secolo a.C.) si esibivano in banchetti, feste pubbliche e cerimonie funerarie, accompagnandosi con la forma (strumento a corde). Verso il 700 a.C., gli aedi furono sostituiti dai rapsodi e ciferedi, che celebravano le imprese degli eroi con epica recitata in esametri senza divisione in strofe. Questi furono i primi musicisti professionisti greci e veri poeti-cantori popolari.

La musica greca era principalmente vocale; gli strumenti servivano a accompagnare il canto. I più amati erano gli strumenti a corde pizzicate: forma, lira, kithara.

Tra gli strumenti a fiato erano diffusi la siringa (flauto di Pan) e l’aulos (singolo o doppio), utilizzati soprattutto nel teatro, nelle danze e nelle gare ginniche.

La teoria musicale greca era fondamentale e ha lasciato più testimonianze della musica stessa. Nel periodo ellenistico (fine IV secolo a.C.), la musica si diffuse nel Mediterraneo.

Gli strumenti principali includevano:

  • Strumenti a corda: lira, kithara, forma, kinner, barbiton, lirafenix, sambuca, psalterium

  • Aulos: strumento a fiato a doppio tubo con fori per le dita

  • Siringa: flauto multiplo, collegato al mito di Pan e della ninfa Siringa

  • Cornu: corno rituale o da battaglia, precursore del corno francese

  • Hidraulos: organo ad acqua, inventato da Ctesibio (III–II secolo a.C.)

  • Percussioni: timpano, sistro, cimbali, crotali, psiphira, roptr, meno diffusi di corde e fiati.

Purtroppo conosciamo poco della musica antica e probabilmente non potremo mai ricostruirne il suono autentico.

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