Generi e stili musicali

10/9/20253 min read

Si distingue tra musica monodica (a una sola voce) e musica polifonica (a più voci: omofonia, polifonia).
La musica si suddivide in tipi e categorie: teatrale (opera, ecc.), sinfonica, da camera e altre;
e in generi: canzone, corale, danza, marcia, sinfonia, suite, sonata, ecc.

Per lo studio dell’arte in generale e della musica in particolare, ha grande importanza il concetto di “genere”.
Il genere musicale è un concetto complesso che caratterizza i tipi di creazione musicale sviluppatisi storicamente in relazione alle diverse funzioni sociali (quotidiane o pratiche) della musica, a determinati tipi di contenuto, alla sua finalità, alle condizioni della sua esecuzione e della sua percezione.

Il concetto di genere musicale può essere considerato in senso ampio e senso stretto.
In senso ampio, si parla di genere operistico, sinfonico, da camera, ecc.
In senso più ristretto, si distinguono i generi di opera lirica e comica; sinfonia e sinfonietta; aria, arioso, cavatina, ecc.
Alcuni studiosi (in particolare V. Zuckerman) distinguono tra generi primari e secondari:
i primi sono direttamente legati alle condizioni della loro pratica originaria,
mentre i secondi si sono formati nell’ambito dell’esecuzione concertistica.

In espressioni come opera drammatica, epica, sinfonia programmatica o non programmatica, si fornisce una caratterizzazione generale del genere musicale in base al contenuto.
A questa categoria appartengono anche denominazioni come fantasia, poema, ballata, ecc.
I titoli che indicano l’origine e la funzione della musica nella vita (spesso connessi anche al suo carattere ritmico o motorio) definiscono anch’essi in parte il genere: ad esempio musica da danza, marcia, canti nuziali, giochi, rondò popolari, ecc.
Talvolta anche il tempo ha un significato di genere (Adagio, Andante).
Nella maggior parte dei casi, i titoli delle opere mirano a rivelarne il carattere espressivo o contenutistico.
Altri titoli indicano invece i mezzi esecutivi o il pubblico di riferimento, come: musica strumentale o vocale, orchestrale o solistica, canzone popolare.

I generi hanno le loro varietà, e bisogna tener conto dei significati generali e specifici dei concetti.
Ad esempio, la musica strumentale (come genere) si divide in musica pianistica, musica per archi, musica per fiati, ecc.
Il concetto di genere, dunque, possiede due sfumature fondamentali: una legata agli aspetti interni (carattere del contenuto musicale) e l’altra agli aspetti esterni.
Talvolta queste caratteristiche sono inseparabili nei titoli: musica sinfonica, opera, balletto.

All’interno dei diversi generi si sviluppano mezzi espressivi tipici: formule ritmiche, accompagnamenti, tipi di tessitura, ecc.
Ad esempio, i ritmi puntati marciabili, la forma tipica dell’accompagnamento del valzer (con il basso sulla prima battuta e gli accordi sulle successive), o la tessitura accordale del corale.
I generi e i loro mezzi espressivi si influenzano reciprocamente, intrecciandosi in modi diversi nelle varie opere:
alcune canzoni popolari, ad esempio, combinano ritmi di marcia con melodie liriche.

Nei primi stadi della storia della musica, il genere fungeva da canone artistico tradizionale, entro cui l’individualità del compositore non si manifestava.
La codificazione delle norme musicali era dettata dalle funzioni sociali della musica (ad esempio cultuali o cerimoniali).
Con il tempo, il concetto di “genere” si è ampliato, arrivando a designare più in generale un tipo di creazione artistica secondo vari criteri.
Da ciò deriva la molteplicità delle classificazioni di genere:
per carattere tematico (comico, tragico, ecc.);
per origine del soggetto (storico, fiabesco, ecc.);
per formazione esecutiva (vocale, strumentale, ecc.);
per funzione (studio, danza, ecc.).

I generi musicali possono essere più facilmente sistematizzati in base ai mezzi esecutivi:

  1. Musica strumentale:

    • orchestrale (sinfonica),

    • da camera (d’ensemble – trio, quartetto, quintetto, ecc.),

    • solistica (pianistica, organistica, violinistica, ecc.);

  2. Musica vocale: corale, d’ensemble, solistica con accompagnamento, ecc.;

  3. Musica vocale-strumentale mista: cantate, oratori, ensemble vocali e strumentali;

  4. Musica teatrale, legata alla scena e all’azione: opera, balletto, operetta, musica per il cinema e per il teatro di prosa.

Allo stesso tempo, i generi possono essere caratterizzati anche per contenuto:
definizioni come musica lirica, drammatica, epica indicano la natura generale del genere.
A questa categoria appartengono anche i concetti di musica programmatica e non programmatica.

Sonata, sinfonia, ouverture, suite, concerto, poema, fantasia, ballata — sono tutti titoli di opere più o meno ampie.
Una caratterizzazione più precisa si trova nei titoli composti: opera drammatica o lirica, sinfonia drammatica, poema pastorale, sonata nuziale, marcia nuziale, ecc.
Tra i titoli delle opere di dimensioni minori troviamo preludi, capricci, bagatelle, scherzi, romanze senza parole, studi, notturni, ballate, intermezzi, rhapsodie, favole musicali, ecc.
In molti casi i titoli riflettono anche una connotazione nazionale, come in Concerto Italiano, Suite Inglesi o Francesi, Danza Norvegese, Jota Aragonese, Capriccio Spagnolo, ecc.
Nella musica non programmatica, le denominazioni più chiare sono quelle dei generi di danza: gavotta, minuetto, polonaise, valzer, mazurca, polka, kolomyjka.

Così, nel corso dello sviluppo storico della musica, da un lato si è modificato profondamente il significato dei nomi di genere, e dall’altro si sono evoluti i generi stessi.
Elencare tutti i principali generi, stili e sottostili musicali sarebbe un compito lunghissimo.

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